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Fiat 124 Abarth, la Regina del Rally

 


ABARTH HISTORY

Fiat 124 Abarth: La 124 spider punta dallo scorpione.

Correva l'anno 1967, le buone prestazioni della debuttante Fiat 124 spider, l’affidabilità unita ad una linea molto gradevole oltre a un buon rapporto qualità prezzo, inducono i gentlemen–driver privati, in voga all’epoca, a portarla immediatamente in gara in varie competizioni sia velocità che rallistiche, come la Targa Florio del 1967 e il rally del Marocco del 1968, ottenendo ottimi risultati per un auto debuttante e pressoché di serie che attirano l’attenzione della Fiat stessa che decide, anche se in sordina, di avvicinarsi direttamente alle competizioni.

Al rally di Montecarlo del 1970 non passa inosservato il fatto che le Fiat 124 spider di Rubbieri–Cavriani, Paganelli–Russo, Trombotto–Bossola, Rattazzi–Fassat, abbiano i seguenti numeri di targa TO 01061. TO 01062, TO 01063, TO 01064.

L’impegno ufficiale della casa torinese non è più un segreto, anche se i responsabili, l’ingegnere Sguazzini in testa, dichiarano che non esiste un reparto corse Fiat ma che l’intervento della casa automobilistica è limitata all’assistenza in gara ai piloti clienti.
La sede del reparto Corse Fiat è ricavata in un sotterraneo della filiale della casa automobilistica torinese in Corso Giulio Cesare a Torino, i motori sono preparati da Almo Bosato.

Le Fiat 124 spider al Montecarlo si comportano in maniera più che soddisfacente, pur risentendo della modesta potenza rispetto al peso, 100 cv per 920 kg, ottenendo il primo posto di classe e il 19° assoluto con l’equipaggio Rubbieri-Cavriani, ma già al rally dell’Elba la Fiat 124 Spider è prima assoluta con l’equipaggio Paganelli–Russo, così come all’Alpe della Luna. In entrambe le occasioni con la versione di 1608 cc con 120 cv.

Sui campi di gara la nuova Spider di Fiat trova avversari di tutto rispetto, come Lancia Fulvia HF 1600, la Renault Alpine A 110, la Porsche 911, la Ford Escort Twin Cam ma Paganelli e Russo sbaragliano tutti vincendo il campionato italiano.

La spider torinese nel 1971 affronta i rally più importanti a livello nazionale ottenendo risultati di rilievo come il secondo posto nel Campionato Italiano con l’equipaggio Trombotto-Enrico che si impone al rally dell’Elba. Il Campionato Italiano femminile è vinto dalle triestine Tominz e Mamolo. Al Montecarlo la Fiat 124 Spider dell’ equipaggio Lindberg-Andreasson si classifica settima assoluta. Qualsiasi dubbio sull’impegno ufficiale della Fiat nei rally è ormai completamente fugato.

Nell’arco dell’anno la casa automobilistica torinese compie un passo importantissimo incorporando l’Abarth e si prepara per vivere l’annata successiva da protagonista.
Il reparto corse è trasferito dagli scantinati di Corso Giulio Cesare alla sede storica dell’Abarth in coso Marche.

All’ingegner Marco Colucci, già direttore tecnico presso la casa dello scorpione è affidato l’incarico di rendere più competitiva la Fiat 124 spider. Sul finire del 1971 è già pronta la nuova versione molto più elaborata rispetto a quella di serie. La cilindrata rimane di 1608 cc, i pistoni di serie sono stati sostituiti con altri stampati in lega più leggeri di 140 grammi. le bielle sono fresate e lucidate risultando alleggerite di 115 grammi.
I condotti sono lucidati a specchio, le valvole sono in nimonic e viene sostituito anche il collettore di aspirazione. I carburatori sono gli stessi della versione di serie ma la Weber ne aumenta la sezione del getto da trentasei a quarantaquattro mm. La pompa della benzina meccanica è sostituita da un'elettrica. L’impianto di scarico è completamente rivisto. il sistema di lubrificazione è migliorato introducendo un radiatore per l’olio e modificando il disegno della coppa. Nuovi sono anche Il cambio, a innesti frontali, e il differenziale auto bloccante, progettati dall’ingegner Colotti di Modena, ex progettista Maserati e Ferrari. Sono previste diverse coppie coniche, secondo la tipologia dei percorsi di gara.

Queste modifiche portano un incremento di circa quaranta cv, rispetto alla versione di serie che ne eroga 110.

Gli interventi sul telaio sono stati mirati al suo irrobustimento, intervenendo sul supporto motore e aggiungendo due traversini sul supporto del cambio e della trasmissione e viene inoltre adottato uno scudo in avional (lega leggera molto resistente) per proteggere la coppa dell’olio.

Il ponte posteriore è rinforzato con scatolatura in acciaio. L’impianto frenante è reso più efficace con l’adozione di nuove pinze dei freni Girling.

La capacità del serbatoio del carburante è aumentata da 45 a 65 litri ed è in alluminio.
La vettura è completa di roll-bar, ha abbandonato la scomoda capottina in tela per un più funzionale hard-top in materiale vinilico di colore nero con il lunotto in plexiglas, facilmente rimuovibile.

La Fiat commercializza per i piloti privati un kit preparato dal reparto sportivo Abarth con tutti questi particolari per potenziare le Fiat 124 Spider di serie.

Il 1972 è un anno di grande aspettative per la Squadra Corse Fiat che vengono puntualmente rispettate. Raffaele Pinto in coppia con Gino Maccaluso vince il rally della Costa Brava, l’Hessen rally, il rally di Polonia ed il Mille Minuti, aggiudicandosi il Campionato Europeo e la Mitropa Cup.

Lindberg si afferma in due importanti gare come l’Acropoli e il rally delle Alpi Austriache.
Donatella Tominz si aggiudica il campionato italiano femminile ed è seconda nell’Europeo.

In ventuno gare disputate dalla Squadra Corse Fiat con la Fiat 124 Spider se ne aggiudica undici oltre a cinque secondi posti.

La livrea di gara delle 124 spider ufficiali prevede il corpo vettura color rosso con il cofano motore e la parte superiore dei parafanghi di colore nero opaco anti riflesso. Di colore nero sono pure l’Hard–top e i codolini dei parafanghi. Le fiancate sono percorse da una fascia bianca che si raccorda sul cofano posteriore.

Al salone dell’automobile di Torino nel Dicembre del 1972 viene presentata la nuova Fiat 124 Abarth rally che sarà commercializzata a partire dall’anno successivo.
Si tratta di una vettura stradale con spiccate attitudini sportive che Pininfarina ha potuto realizzare grazie alla collaborazione con i tecnici Abarth e l’esperienze della Squadra Corse Fiat.

I consensi sono molto favorevoli, le numerose ordinazioni consentono di portare la produzione a superare i mille esemplari a fronte dei 500 previsti inizialmente.

Sono previste solo tre colorazioni: Rosso vivo, Azzurro chiaro e Bianco, il cofano motore quello posteriore sono in policarbonato di colore nero opaco,con due sfiati d’aria su quello anteriore il cui sistema di chiusura composto da due ganci in gomma ancorati sui parafanghi. Le portiere sono in alluminio. Scompaiono i paraurti in materiale ferroso cromato, sostituiti sia anteriormente che posteriormente da due rostri in materiale plastico-gommoso di colore nero. La capottina come nella precedente versione da competizione della Fiat 124 spider lascia il posto al tettuccio rigido in materiale vinilico di colore nero. Del medesimo colore sono la mascherina, in lamiera stampata, i codolini dei parafanghi, lo specchietto retrovisore esterno, le luci targa e il fascione sotto la targa. Sotto la griglia sono state ricavate tre prese d’aria supplementari.

L’abitacolo, come si conviene ad una vettura da corsa è estremamente spartano, al fine di ottenere il massimo alleggerimento ed è munito di roll-bar. I vetri laterali e il parabrezza sono di spessore ridotto, il deflettore è fisso e il telaio dello specchietto retrovisore interno è semplificato.

Non c’è materiale fono assorbente né il divanetto posteriore, i pannelli porta sono ridotti ai minimi termini, i sedili sono gli stessi della versione spider ma come optional sono previsti sedili avvolgenti Recaro con poggia testa incorporato. La plancia che racchiude la strumentazione non è più in legno ma un foglio in alluminio anodizzato, mancano la consolle e lo sportellino del vano portaoggetti. Il volante è un Abarth a tre razze con corona di pelle color nero, il pulsante dell’avvisatore acustico reca lo stemma Abarth su fondo a scacchi bianchi e neri, modello Abarth lo è anche la marmitta a doppio terminale. Il tappo del carburante è esterno posto alla base del lunotto posteriore. Il motore ha lo stesso monoblocco di 1756 cc della versione spider e della Fiat 132 ma eroga 128 cv anziché 118, dopo la rivisitazione operata da Aurelio Lampredi che lo aveva inizialmente progettato. Gli alberi a camme sono rifasati mentre il gruppo di alimentazione è costituito da due carburatori Weber doppio corpo 44idf20–44idf 21. Il collettore di scarico è più ampio rispetto a quello di serie. Il cambio con cinque rapporti ravvicinati è riprogettato dai tecnici Abarth. Inoltre è installato di serie il differenziale auto bloccante. le sospensioni posteriori sono indipendenti a schema McPherson.
Queste caratteristiche ne fanno una vettura molto brillante e nello stesso tempo duttile, il motore riprende bene ai bassi regimi e raggiunge agevolmente una velocità prossima ai 200 km/h, tiene bene i fuori giri e si dimostra molto scattante grazie ai rapporti del cambio ravvicinati.

Sullo sterrato la vettura ha un comportamento un po’ instabile, nelle curve tende a scodare a causa della leggerezza della parte posteriore, occorre pertanto anticipare molto il controsterzo e diminuire la pressione sull’acceleratore per riportare la vettura in posizione neutra.

La Fiat 124 Abarth debutta nelle gare ufficiali in occasione del Montecarlo del 1973, prova d’apertura del neonato Campionato Mondiale Marche Rallye. La livrea è simile a quella dell’anno precedente, corpo vettura color rosso vivo con le fiancate percorse da fasce bianche.

Le attese sono molto alte ma l’annata si rivela alquanto sfortunata. Lele Pinto non riesce a riconfermarsi nel campionato Europeo a causa di una lunga serie di inconvenienti, a volte incredibili. Barbasio e Verini non riescono a togliere il tricolore alla Lancia. Nel campionato mondiale la Fiat 124 Abarth si aggiudica solo il Rally di Polonia con l’equipaggio Wambold-Todt.

La nota più lieta arriva dalla Tominz che vincendo il rally di Jugoslavia con la Fiat 124 spider 1800 cc si aggiudica l’europeo femminile.
Nel mese di Settembre debutta la 124 Abarth con la cilindrata di 1839 cc e 180 cv al Rally di San Martino di Castrozza e conquista la seconda posizione con l’equipaggio Pinto-Bernacchini.

A Ottobre la squadra Fiat-Abarth partecipa al Giro d’Italia con due prototipi affidati agli equipaggi Pinto-Bernacchini e Pianta–Pica. Sono allestiti con motori di 1946 cc con testata a sedici valvole ed erogano 200 cv, adottano inoltre vistosi alettoni sostenuti da pinne sul bagagliaio e marmitte con scarico laterale. Entrambe le vetture si ritirano.
Nonostante l’annata storta la squadra Fiat è seconda nel Campionato Mondiale.

L’agguerrita concorrenza di Porsche, Renault-Gordini, Ford, Lancia non da tregua ai tecnici della Fiat-Abarth che per la stagione 1974 apportano nuove soluzioni come la maggiorazione del radiatore dell’olio e il sistema dei doppi ammortizzatori anteriori e posteriori, la carrozzeria ha fiancate più larghe consentendo l’alloggiamento del doppio ammortizzatore e il raffreddamento del radiatore dell’olio Sul finire della stagione debutta anche la versione di 1756 cc con testata a 16 valvole munita di iniezione meccanica Kugelfischer in grado di sviluppare ben 210 cavalli a 7500 giri/minuto che debutta al Rally delle Quattro Regioni di Pavia con l’equipaggio Paganelli-Russo.

Al Rally del Portogallo le 124 Abarth ottengono un’importante tripletta, classificandosi con gli equipaggi Pinto-Bernacchini, Paganelli-Russo e Allen KIwimaki ai primi tre posti.
Anche il San Martino di Castrozza è monopolizzato dalla Fiat 124 Abarth che vede quattro vetture classificate ai primi sei posti, Bacchelli–Russo al primo, Verini-Macaluso al secondo, al terzo l’equipaggio Tominz-Mamolo su Fiat 124 spider 1756 cc e al sesto l’equipaggio Tacchini-Simoni.

La livrea è cambiata, il corpo vettura è di colore rosso aragosta opaco con i codolini e i contorni vettura colore giallo, abbinamento che sarà mantenuto anche per la stagione successiva.

L’annata termina con il primo posto dell’equipaggio Verini-Maccaluso nel Campionato Italiano e la seconda posizione nel Campionato Mondiale Marche.
Questa stagione dovrebbe essere l’ultima per la 124 Abarth in quanto il Reparto Corse Fiat
sta collaudando altri interessanti modelli come la X1/9 Abarth e la 0/30 che poi diventerà la Lancia Beta Montecarlo. Nei programmi Fiat la X1/9 dovrebbe sostituire la Fiat 124 Abarth durante l’annata 1975 ma il brillante risultato dalla Fiat 124 Abarth al Montecarlo: tre equipaggi classificati subito dietro alle spalle della invincibile Lancia Stratos di Sandro Munari e la squillante doppietta ottenuta al Rally Tap del Portogallo a fronte degli scarsi progressi della X1/9 i piani in casa Fiat cambiano. La stagione continua brillantemente con la Fiat 124 Abarth che ottiene altre importanti affermazioni al Rally delle Alpi Orientali, al 10000 Trabucchi, al rally di Polonia. al rally di Jugoslavia e numerosi piazzamenti. che consentono all’equipaggio Verini-Rossetti di aggiudicarsi il Campionato Europeo rallys e il Campionato Italiano con Cambiaghi e Sanfront. Per il quarto anno consecutivo la fiat 124 Abarth si aggiudica la seconda posizione nel Campionato Mondiale marche.
Nel 1976 l’avventura della Fiat 124 Spider Abarth finisce dove era iniziata timidamente ben sei anni prima, con la partecipazione al Rally di Montecarlo con una versione di 1839 cc, con testata a16valvole ed iniezione meccanica che eroga 215 cv.La livrea è rinnovata, è stato abbandonato il rosso aragosta a favore dei colori blu e giallo e la sponsorizzazione OLIO FIAT. La squadra Corse Fiat Abarth si presenta al via con tre equipaggi: Alén-Kivimaki, Cambiaghi-Scabini,Verini-Rossi che si classificano rispettivamente al sesto,al settimo e al quindicesimo posto. Per la grintosa spider piemontese è il canto del cigno, il pilota-collaudatore Giorgio Pianta, in forza alla casa torinese, da tempo sta collaudando con successo la Fiat 131 Abarth che debutta a Marzo dello stesso anno e sarà in grado di dare grandi soddisfazioni al Gruppo sportivo Fiat aggiudicandosi ben tre titoli mondiali.

L’attività agonistica della Fiat 124 Abarth continua con i piloti privati sino alla scadenza della sua omologazione ottenendo ancora lusinghieri risultati come il sesto posto assoluto al Sanremo del 1976 di Livio Lorenzelli.

La Fiat 124 Spider-Abarth oltre ai risultati sportivi conseguiti va riconosciuto il grande merito di aver riportato la casa automobilistica Fiat all’impegno diretto nelle competizioni sportive da cui era assente da ormai più di quarant’anni, e di aver dato la possibilità a numerosi giovani piloti di casa nostra di emergere.

Alberto Brancolini

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